SALDATURA ELETTRICA SOTTO FLUSSO O AD ARCO SOMMERSO

Per chi opera nel campo delle unioni permanenti ecco un valido strumento di lavoro utile alla identificazione e alla valutazione di errori che si possono commettere durante la saldatura

Questo sistema di unione permanente di giunti che si applicava soprattutto all’acciaio al carbonio, ora anche sugli acciai inossidabili, viene messo a punto sia negli Stati Uniti che in Unione Sovietica tra il 1935 ed il 1940.

Secondo questo principio l’arco si forma tra un filo nudo continuo generalmente ramato immerso in una polvere chiamata FLUSSO ed il pezzo da saldare ricoperto da questa polvere.
Il filo è avvolto su una bobina chiamata ASPO. Esso passa attraverso un dispositivo collegato al generatore di corrente che permette di condurre la corrente al filo stesso.
Lo srotolamento del filo man mano che esso fonde, e, in generale, l’avanzamento del porta-elettrodo o filo rispetto al pezzo, come anche la lunghezza dell’arco son regolati per mezzo di dispositivi automatici.

Il flusso, di cui esistono numerose qualità a seconda delle applicazioni, è costituito da una miscela granulare di composizione analoga a quella del rivestimento per elettrodi manuali. Il suo compito non è solamente quello di proteggere il cratere dai gas atmosferici, ma anche di apportare, al metallo fuso, elementi aggiuntivi per migliorare le caratteristiche. Il flusso viene distribuito molto in eccesso ma, dopo il raffreddamento della giunzione, è aspirato e rinviato a specifici recuperatori.
Con questo sistema si può utilizzate intensità di corrente molto elevata (fino a 2000 ed anche 3000 Amp) per i seguenti motivi:

  • la corrente elettrica percorre per un breve tratto il filo, che costituisce l’elettrodo come abbiamo appena visto e pertanto la rimanente parte del filo si scalda molto poco;
  • poiché l’arco è ricoperto da uno spesso strato di flusso e invisibile, non si produce la solita luce abbagliante: un arco prodotto da una corrente superiore a 300 A che sia visibile esigerebbe grandi precauzioni a causa dell’intensità di luce prodotta, soprattutto sotto forma di radiazioni ultraviolette ed infrarosse.

Poiché il cratere che si forma nella saldatura è invisibile, tutte le regolazioni relative all’ intensità di corrente, alla velocità del filo, alla velocità di avanzamento della 6 saldatura, devono essere effettuate con grande precisione.

Con questo sistema si possono eseguire saldature a grande velocità e con costi notevolmente ridotti: infatti, con questo metodo si possono impiegare fili con diametri molto più grossi (fino a 6 o 8 mm di diametro) e notevole intensità di corrente, il rendimento termico è molto elevato.
Ad esempio, una saldatura testa a testa di lamiera acciaio al carbonio di spessore 20mm può essere eseguita impiegando 5 minuti per metro con due operatori, cioè con un tempo totale di manodopera di10 minuti, contro i 45 minuti, nelle condizioni più favorevoli, con saldatura ad arco con elettrodi manuali. Inoltre, le saldature con questo sistema si presentano con un aspetto eccellente. Il flusso fuso rimane sul cordone allo stato vetroso, ma si stacca facilmente, lasciando apparire una superfice pulita e regolare, quasi liscia.

D’altra parte, dato il costo molto elevato delle istallazioni di saldatura sotto flusso, questo procedimento può essere preso in considerazione solo per costruzioni di 7 serie come, ad esempio, l’esecuzione di cordoni di saldatura rettilinei di grande lunghezza su lamiere con spessore superiore di 5 mm, oppure la saldatura di lamiere di elevato spessore, tutti lavori per i quali si realizza una considerevole economia in paragone alla saldatura ad arco manuale.

L’articolo è tratto da Benozzato Livio, (2018), Saldatura elettrica sotto flusso o ad arco sommerso, Editrice Veneta, Vicenza, p. 5-7.

Il Cav. Livio Benozzato, dopo varie esperienze nel campo della saldatura, dal 1983 al 1994 è docente di tecnologia e istruttore tecnico-pratico di saldatura presso un Centro di Formazione Professionale di Vicenza, dove segue anche individualmente allievi e li indirizza all’attività lavorativa dopo il conseguimento del diploma.
Nel 1992 avvia a Caldogno la Scuola Superiore di Saldatura e Controllo, un centro di formazione e specializzazione in saldatura dove ricopre il ruolo di docente e ispettore nella certificazione del personale e dei procedimenti di saldatura.
Dal 1995 al 1999 collabora con l’Ente Regionale di Formazione Professionale del Veneto per l’organizzazione di percorsi formativi all’interno della casa Circondariale di Vicenza, nei successivi 3 anni è presidente dell’Associazione Saldatori (A.SA.) oltre che essere, nel 2000, direttore della rivista “Welding Control School”.
Il riconosciemtno di una vita di lavoro, di esperienza imprenditoriale, di onestà, di impegno civile e sociale è stato sugellato dal quirinale con il conferimento, nel 2007, dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito ella Repubblica Italiana, conferita dallo stesso capo dello Stato.
Infine nel 2012 ha dato vita all’Organismo di Certificazione International Weld S.R.L..

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